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Cos’è il Metaverso e come si collega alla Blockchain

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Cos’è il Metaverso e come si collega alla Blockchain

Non chiamatela nuova realtà virtuale, ma evoluzione del web

La parola Metaverso è iniziata a rimbalzare nel web quando Mark Zuckerberg ha annunciato, lo scorso 28 ottobre, che Facebook cambierà nome in Meta. Da allora è sempre sotto i nostri occhi, ovunque leggiamo di Metaverso e delle numerose iniziative che grandi brand stanno ideando ogni giorno.

Questa realtà nei prossimi anni potrebbe diventare dominante, fino a definire il nuovo spazio che la stessa occuperà, come un internet incarnato in cui l’utente sarà presente e non più solo osservatore. 

Molti, però, non hanno ben chiaro cosa sia il Metaverso. Abbiamo deciso di spiegarvi in modo semplice questo prossimo step evolutivo di Internet.

Indice

Cos’è il Metaverso?

Possiamo definirlo un universo parallelo, sempre online, fatto di esperienze, film, concerti, incontri, giochi e tutto ciò che riesci ad immaginare, ma in forma digitale. Rappresenta quindi il passaggio dal mondo reale a uno virtuale. Questa realtà non è un vero e proprio cambiamento e neanche una novità, ma l’ennesima evoluzione della tecnologia che attualmente conosciamo : siamo nel web 3.0.

Come si entra nel Metaverso?

Per renderla più semplice, immaginate di stare a casa seduti sul vostro divano e tramite un dispositivo VR (Virtual Reality) potrete incontrare amici, conoscere nuove persone, visitare luoghi sconosciuti. Potreste giocare a calcio, vedere un film o fare una passeggiata in un’altra città (virtuale, ovviamente!). Non c’è un vero contatto fisico ma l’interazione è reale ed avviene attraverso un vostro avatar; un po’ come abbiamo visto in passato proprio nell’omonimo film di James Cameron.

Chi ha inventato il Metaverso?

Il termine è stato coniato da Neal Stephenson nel suo romanzo di fantascienza del 1992 “Snow crash”, ma il concetto potrebbe essere fatto risalire al libro “Neuromante” di William Gibson del 1984. A dirla tutta di metaversi ne abbiamo già visti tanti. Chi non ricorda ad esempio il celebre “Second Life”? 

Arrivò a numeri importanti, con più di un milione di presenze al giorno collegate, ma nonostante ciò questo fenomeno della rete è quasi sparito; quindi perché adesso dovrebbe andare diversamente? 

La risposta giusta è che oggi i tempi sono maturi, la tecnologia ha fatto passi enormi e la chiave per una vera esperienza immersiva è proprio l’insieme di tecnologie di cui oggi disponiamo. Realtà aumentata, Intelligenza Artificiale, 5G, IoT e infine lei, la blockchain.

Metaverso e Blockchain

Le domande sui limiti e sugli ostacoli da superare sono molte. 

Chi gestirà il metaverso? Ne avremo uno solo o ne vedremo a decine? Se saranno tanti, cosa spingerà aziende concorrenti ad accordarsi tra loro per rendere i vari mondi virtuali interconnessi e interoperabili? Chi garantirà la sicurezza dei dati?

La risposta è semplice. Non c’è Metaverso senza Blockchain, perché quest’ultima va ad agire sulla decentralizzazione del dato. Prima dell’utilizzo della Blockchain, degli NFT e delle Criptovalute tutto era immagazzinato in un unico database, con limiti evidenti.

Oggi invece, l’obiettivo è creare metaversi interoperabili, sicuri, veloci e decentralizzati. La blockchain è ad oggi la tecnologia più adatta, perché permette per esempio, di custodire su un registro decentralizzato le caratteristiche del nostro avatar e i nostri beni digitali (automobili, vestiti, proprietà immobiliari, opere d’arte digitali), utilizzandoli in qualsiasi metaverso decidiamo di frequentare. 

Potremmo dire che il metaverso basato su blockchain non unisce mondo reale e virtuale, ma ne crea uno totalmente alternativo, dotato di regole e ambientazioni 3D del tutto simili a quelli reali, dove si possono addirittura immaginare modi con cui monetizzare l’esperienza, seguendo dinamiche similari a quelle del mondo reale, pur restando in un contesto di fantasia e creando in questo modo un’esperienza digitale a tutto tondo, nuova ed evasiva.

La strada è ancora da tracciare, ma non vediamo l’ora di iniziare questo percorso nel web 3.0 e vedere dove ci porterà. Godiamoci il viaggio!