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Europa e pagamenti digitali: tra stablecoin e Digital Euro, la sfida è appena iniziata

Blockchain

Europa e pagamenti digitali: tra stablecoin e Digital Euro, la sfida è appena iniziata

Negli ultimi giorni due notizie hanno segnato un cambio di passo importante per il futuro dei pagamenti in Europa:

  • nove grandi banche europee hanno annunciato la creazione di un consorzio per una stablecoin in euro, con l’obiettivo di realizzare un’infrastruttura condivisa per i pagamenti digitali;
  • la Banca Centrale Europea ha pubblicato il report della Digital Euro Innovation Platform, che raccoglie i risultati dei progetti Visionary e Pioneering.

Questi due eventi, uno dal lato privato e uno dal lato istituzionale, raccontano un’unica storia: l’Europa ha deciso di accelerare nella costruzione di un nuovo sistema di pagamenti digitali.

Perché ora?

La digitalizzazione non è più un’opzione. Come ha ricordato Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo della BCE, “la digitalizzazione è un’onda che non possiamo più contrastare”.
Le ragioni sono sotto gli occhi di tutti:

  • 📉 Il contante non è più lo strumento principale nelle transazioni quotidiane.
  • 📈 L’e-commerce e i pagamenti digitali crescono senza sosta.
  • 🌐 Stablecoin, CBDC e tokenizzazione sono ormai al centro della riflessione strategica europea.

In parallelo, altre aree del mondo hanno già mosso passi decisivi: la Cina con l’e-CNY, gli Stati Uniti con la diffusione delle stablecoin private. L’Europa non può permettersi di restare indietro e non è certo la prima volta che ne parliamo.

Le domande aperte

L’annuncio delle banche e il percorso della BCE aprono prospettive entusiasmanti, ma anche interrogativi complessi:

  • Convivenza o competizione? Digital Euro e stablecoin private dovranno trovare un equilibrio. Un approccio competitivo rischierebbe di frammentare il mercato, mentre un ecosistema integrato potrebbe rafforzare l’Eurozona nel suo complesso.
  • Consorzi bancari: opportunità o ostacolo? Esperienze passate come TradeLens o WeTrade mostrano come la governance dei consorzi non sia mai semplice. La sfida sarà tradurre l’accordo tra banche in un’infrastruttura realmente interoperabile e scalabile.
  • Sovranità digitale europea. La partita non è solo tecnologica: riguarda la capacità dell’Europa di controllare la propria moneta digitale senza dipendere da attori esterni.

La visione di Adamantic

Per Adamantic, che lavora da anni su stablecoin, tokenizzazione e infrastrutture di pagamento digitale, il cuore della questione non è solo tecnologico.
È prima di tutto una questione di architettura e governance:

  • progettare sistemi aperti e interoperabili, capaci di dialogare tra loro,
  • garantire la programmabilità dei pagamenti, così da abilitare modelli innovativi (split payment automatici, micropagamenti IoT, incentivi/bonus digitali),
  • costruire soluzioni compliant by design, in linea con MiCAR e le normative europee.

La nostra esperienza – dai circuiti B2B basati su stablecoin, ai gateway crypto per merchant – ci ha mostrato che il futuro non sarà fatto da un’unica moneta digitale, ma da un ecosistema integrato dove stablecoin e Digital Euro convivono, ciascuno con il proprio ruolo.

Opportunità per le imprese

Per le aziende questo scenario apre spazi concreti:

  • Pagamenti più rapidi ed efficienti, con riduzione dei costi di intermediazione.
  • Nuovi modelli di business, ad esempio supply chain automatizzate e tokenizzazione degli asset.
  • Maggiore fiducia e trasparenza, grazie a registri distribuiti che certificano transazioni e dati.

Chi saprà cogliere ora queste opportunità potrà posizionarsi come protagonista della nuova economia digitale europea.

La trasformazione dei pagamenti è appena iniziata. La direzione è chiara: un’Europa che vuole dotarsi di strumenti digitali sovrani, competitivi e innovativi.
Adamantic continuerà a contribuire a questo percorso con visione, competenza e concretezza, mettendo a disposizione delle istituzioni e delle imprese mattoni tecnologici per costruire insieme il futuro dei pagamenti digitali.